Trascrizione conversazione cuicuocua del 16 dicembre 2022
ARC Com’è nata l’idea di cuicuocua? Chi vuole parlare?
FC E’ nata per caso, per caso al ritorno (incomprensibile) lo dice lui che non c’era.
Federico si rivolge a Ilio che prende la parola.
IF Lo devo dire io? (Incomprensibile) Dal punto di vista mio, (incomprensibile) oggetti (incomprensibile) però nel mentre (incomprensibile) ho scartato l’idea (incomprensibile) ho capito una sorta di eccezionalità, quasi un’avanguardia, perché tutto si (incomprensibile) spettatori, visitatori è spazzatura umana, guardano e non capiscono niente (incomprensibile) sono diventato cuicuocua intellettualmente (incomprensibile) La gente ha quasi timore di tirar fuori qualcosa, hanno paura di fare brutta figura. Quindi, spettatori visitatori spazzatura umana perché non hanno il coraggio di far valere delle sensazioni proprie.
ARC La loro leggerezza.
IF Però, (incomprensibile) queste frasi forti, (incomprensibile) dentro di me una rabbia buona (incomprensibile) che ci mette nella trappola di essere tutti uguali, a me fa schifo essere tutti uguali.
ARC Anche accettare qualunque cosa?
IF Accettare qualunque cosa. Io penso che qualunque lavoro (incomprensibile) Come nascita c’è il testo. Se io questo lo voglio (incomprensibile) non si può, perché il testo nella formulazione del (incomprensibile) mentre invece cuicuocua scombussola il testo (incomprensibile) dei valori naturali, si potrebbe dire (incomprensibile)
ARC All’inizio hai detto che volevi scartate l’idea, interessante questa cosa di “scartare”.
IF Sì.
ARC Interessante perché, in realtà voi lavorate con gli scarti. Il tuo pensiero non è così lontano da ciò che poi hai fatto.
IF Anch’io ho avuto la passione dello scherzo, scherzare con gli oggetti, poi invece mi sono trovato con la parte più intellettiva di me e (incomprensibile). Quello che io ho capito, che sono personaggi introvabili, sono così naturali, spontanei che viene invidia (incomprensibile)
Cerco di far parlare qualcun altro, guardo Yonel, ma è evidente che tra reticenza del trio e loquacità di Ilio, la cosa appare molto difficile.
ARC (verso Yonel) Tu sei il meno impulsivo, si è capito.
YHP Io sono molto metodico.
ARC Guardando i tuoi lavori ho capito che sei metodico.
YHP Sono la compensazione di loro due (Federico e Andrea) Prima dicevamo di come nasce cuicuocua, ci siamo trovati a capire (incomprensibile) E’ nata da uno scarto di tempo anche nostro.
AD’A Ci siamo trovati in un giorno con uno studio fatto e la potenzialità di fare tante cose, però si stava lì a girare intorno, si è pensato vedendo il sistema dell’arte, vedendo il sistema dei design, degli oggetti, si poteva creare qualcosa di alternativo. Anche questa cosa che apparentemente ha una filosofia super profonda, a volte molto banale (incomprensibile) ci sono dei fenomeni che sono un’eccezione però il livello medio (incomprensibile)
ARC Il livello medio segue la corrente. Comunque la vostra ironia è sempre interessante.
IF (incomprensibile) Era per dire che se non fosse per la caratteristica degli autori che sono fatti a quella maniera tutto questo sarebbe inflazione come tutte le altre cose. Un’attenzione, come lavorano, vedi proprio il carattere delle persone fatte a quella maniera (incomprensibile)
ARC Quando avete iniziato?
AD’A Un anno (incomprensibile)
ARC Il tuo contributo qual è stato? Lui diceva, la leggerezza, gli oggetti di scarto, qual è stato il tuo contributo?
Risponde ancora Ilio.
IF (incomprensibile) lo guardavo in modo perplesso, una persona indipendente, è raro. Quando ho visto gli oggetti non ho visto oggetti, ho visto proprio loro.
ARC Una sorta di autoritratto. Tu li conosci da tanto per poter vedere loro negli oggetti?
IF Mi sono formato un buon occhio, una buona interpretazione delle persone.
ARC Quando esporrete ancora? Avete un’idea di fare una mostra, una performance, un esperimento? Siamo noi l’esperimento?
YHP Si farà quella cosa al mercato di Livorno, quando Andrea torna dal Messico.
ARC Tu sei sempre in Messico?
AD’A Io sono sempre in Messico. Faccio metà dell’anno in Messico e metà a Livorno.
ARC Ho visto il vostro sito, mi è piaciuto molto il catalogo degli oggetti e i video che avete fatto. Non ho ancora chiara la filosofia del progetto cuicuocua. Me ne sono fatta un’idea, ma è la mia idea, volevo sapere da vuoi. Gli oggetti hanno un senso o sono un pretesto?
FC Non c’è filosofia perché è antifilosofico.
ARC Ad esempio quello che avete fatto al Premio Rotonda?
IF (incomprensibile) apparire in qualche cosa, un tema, un soggetto, è tutto filosofale, un inaspettato.
ARC A me ha dato più la sensazione della messa in scena del caos, un caos che si moltiplica, un caos che da caos nasce un nuovo caos, che si allarga.
IF Hai detto molto bene, caos (incomprensibile) immotivato. Lì per lì soffro un po’(incomprensibile) penso lo abbia ideato lui da solo (incomprensibile) se non fosse stato lui (Cavallini), un’altra persona non ci sarebbe riuscita (incomprensibile) ho visto proprio l’empatia che ha con se stesso e il rigetto della creatività.
ARC Hai detto una cosa interessante “il rigetto della creatività”, esattamente ciò che state realizzando ma è un operazione altamente creativa. I vostri oggetti non sono respingenti, nel loro essere divertenti sono belli, non sono spazzatura, al contrario.
FC Abbiamo un alto senso estetico.
ARC A volte mettete insieme delle parti che sono abbastanza intuitive, però sono antieconomici, quando li usi i tempi di una qualunque azione si allungano, sono frustranti.
IF (incomprensibile) Lo posso fare anch’io. E’ un processo effimero (incomprensibile
ARC Attraverso l’uso di questi oggetti la mia partecipazione al processo creativo è attiva.
IF (Incomprensibile) ricordare a qualsiasi individuo di capire che fare delle cose è già genialità (Incomprensibile)
ARC La frustrazione è il motore dell’arte?
IF (Incomprensibile) mentre invece ci sono delle (Incomprensibile) ha un po’ timore che non sia giusto, che non sia nel testo (Incomprensibile) perché hai paura del giudizio.
AD’A Incontri la diversità.
ARC Non hai idea della fatica che faccio ad capire quello che dite.
Ad un certo punto proviamo a stare zitti, così da impedire ai pappagalli di registrare e ripetere. Ma è quasi impossibile, perché c’è sempre un rumore di fondo, una parola che sfugge.
In un momento di quasi silenzio, di pausa riprendiamo la conversazione. Al momento riesco a sentire qualcosa.
ARC Dove avete trovato questi tre chiacchieroni che parlano al posto vostro?
YHP Quando mancava Ilio, parlando noi poco, con questi pappagalli una parola diventava tre.
FC Li abbiamo trovati una sera, ad una cena di inaugurazione di una mostra, in un ristorante orribile in piazza Mazzini, la cosa più interessante della serata fu questa. Arrivò questo venditore ambulante e cominciammo questo gioco. Come un telefono senza fili. Poi abbiamo deciso di utilizzarli come una protezione. Quando si fanno delle interviste, si dicono cose (la prima volta è stata ad una conferenza all’Accademia delle Belle Arti) si rischia sempre di dire qualcosa di definitivo e si viene in qualche modo contestati o ancora meglio ridicolizzati. Sono arrivati per proteggerci in qualche modo dal pensiero.
ARC Oggi ogni cosa detta viene analizzata, processata. A tutti capita di dire cose vacue che il giorno dopo hai dimenticato.
FC Proteggersi anche da se stessi, perché in qualche modo uno anche non volendo tende a pensare in modo filosofico, a tirare fuori una verità da qualcosa quando non sempre è giusto.
ARC Sono dei vostri Alias.
IF Secondo un’esperienza mia di individuo (incomprensibile) addirittura sembrano avvicinarsi ad un uomo pensante in quanto c’è una forza a essere indirizzati verso ciò che non è umano. Quindi finché uno è filosofico non è un pensatore.
ARC In realtà dovrebbe essere il contrario. Forse è più giusto dire che quanto imiti il fare filosofia non sei filosofico. La filosofia è una domanda.
IF E’ più comodo rispondere come dei pappagalli. Io mi alzo la mattina (incomprensibile) delle mie sofferenze e non le scarto, le dico (incomprensibile) perché è l’immediato, manca tutt’ora l’immediatezza, l’essere estemporaneo. La parola non è più paesaggio, non la capisci (incomprensibile)
I sottofondo dei pappagalli ritorna ad essere ad alta tensione, insopportabile, avvicino di più il mio microfono. Interviene Federico, rilancia a proposito del lessico dell’arte.
FC Oramai il lessico dell’arte o curatoriale, giornalistico lo hanno fatto proprio anche gli artisti, è diventato orribile, sono sei, sette parole chiave che vengono usate sempre, sembra un linguaggio politico, mi viene in mente inclusività, resilienza, antropocene.
Ecco le parole a cui rinunciare: sperimentale, inclusivo, multidisciplinare, urgente.
ARC Urgente è vecchia
FC Sì, ma continuano ad usarla. Dà l’idea di qualcosa di fisiologico.
ARC Anche quella è diventata un intercalare. E’ da tanto che non la sento.
FC No, no si usa soprattutto nella critica cinematografica, un po’ meno nell’arte visiva. Sì, perché ognuno ha il suo vocabolario.
AD’A Poi c’è sempre il copia e incolla, spesso le recensioni si scrivono così.
ARC Più che il copia e incolla c’è l’incapacità di parlare con la propria voce. Si ritorna al discorso che faceva Ilio, quello di non fidarsi di se stessi.
YHP Diventa un metodo
ARC E’ un metodo
YHP Io mi ricordo in un’occasione, se un artista non era in grado di citare nel suo lavoro altri artisti, il suo lavoro non aveva senso. Era ammettere che non sei capace di fare cose per conto tuo.
ARC In parte è vero tutti hanno un modello, ognuno ha studiato altri artisti a cui si è ispirato, questo non vuol dire che quando fai un lavoro pensi sempre agli artisti a cui ti sei ispirato.
FC Mi è venuto in mente un altro termine: immersivo.
AD’A E’ tecnico.
FC Non è più tecnico, è diventato politico. E’ un discorso di politica culturale. Se non rispetti alcuni parametri non accedi ai finanziamenti pubblici, per accedere devi rispettare alcuni parametri, uno di questi è l’immersività. In qualche modo, qualche scienziato ha pensato che uno che guarda un quadro è uno spettatore passivo, mentre uno che si trova in uno spazio dove c’è un video enorme o un suono, calpesti qualcosa o si accende qualcosa non è più uno spettatore passivo ma diventa uno spettatore attivo. Il cambiamento che c’è stato da un anno a questa parte per cui tutte associazioni culturali sono diventate associazioni terzo settore, in qualche modo legittima questo cambiamento anche di lessico. Quando un’associazione culturale la obblighi a diventare un’associazione del terzo settore, la obblighi ad avere un ruolo sociale ma decidi te quale ruolo sociale. E’ la morte della creatività. Devi essere libero di poter accedere ad un finanziamento pubblico anche se dipingi dei cazzi.
ARC E’ una delega all’artista, artista come servizio sociale.
AD’A può essere anche quello, ma in quel momento non è artista.
ARC E’ una scelta personale.
AD’A Deve chiamarsi in un altro modo, che non passi come arte.
ARC Operatore culturale
Interviene Ilio. Fa riferimento al 68° Premio Rotonda del 1°Ottobre Cuicuocua hanno partecipato con una performance.
IF Abbiamo fatto una performance alla Rotonda e non è successo niente (incomprensibile) doveva emergere come uno Tsunami che portasse qualcosa (incomprensibile)
ARC Come poteva scombussolare qualcuno, c’era uno che faceva il ritratto a Modigliani? Se avesse fatto uno Tsunami vuol dire che le persone erano già cambiate.
FC Tutti disegnano Modigliani. Ti rendi conto della potenza dell’immagine, pensa quello che è successo a Che Guevara, ma non solo post morte, ma anche quando era in vita. Uno storico parlava dell’appeal nell’opinione pubblica europea in quegli anni quando la donna iniziava ad emanciparsi, la capacità, la bellezza (incomprensibile)
ARC Arriviamo al nome Cuicuocua. Io ho pensato alla cucina, perché i vostri in maggioranza sono utensili domestici o di cucina.
FC Ognuno è libero di storpiarlo come vuole. Ci siamo ispirati a Cuccuini. A livello di successo commerciale è il nostro riferimento. Noi che aspiriamo al monopolio, ci siamo ispirati a Cuccuini.
ARC Almeno su Livorno avete un modello di alto profilo commerciale a cui ispirarvi.
YHP Cuicuocua è tutto in divenire, è in travaglio.
ARC